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Giuseppe Ungaretti

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UN CELEBRE ADDIO

ROBERT EMMET
ROBERT EMMET

Nascita: 4 marzo 1778
Morte: 20 settembre 1803
È un`Irlanda martoriata dalle Penal Lows - introdotte da Giacomo II d`Orange nella seconda metà del Seicento - e pervasa da un diffuso e mai domo spirito rivoluzionario quella che accoglie il piccolo Robert Emmet, venuto al mondo il 4 marzo del 1778, a Clonakilty, contea di Cork, nell`estremo sud dell`isola.
 
È un`Irlanda espropriata dei suoi beni, nella quale la stragrande maggioranza dei proprietari terrieri è inglese, ed oltre la metà dei contadini vive in condizioni disumane dibattendosi tra fame e malattie; il sovrano in carica, Giorgio III, favorisce nell`isola il dominio dei protestanti fino a giungere, nel 1800, all`abolizione del Parlamento irlandese varando il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.
 
Robert Emmet cresce dunque nutrendosi di sentimenti patriottici ed antibritannici, e comincia presto ad occuparsi di politica manifestando notevoli doti oratorie e carismatiche. Nel 1798 viene espulso dal college nel quale studia per aver aderito ed essere divenuto segretario della Società degli Irlandesi Uniti (Society of United Irishmen), un`organizzazione semi-clandestina rivoluzionaria e repubblicana, propugnatrice dell`emancipazione dei cattolici e dell`indipendenza dell`Irlanda. Ma il vento delle rivoluzioni francese ed americana spira ormai forte, ed i nazionalisti irlandesi ne sono investiti in pieno.
 
Nella primavera dell`anno successivo, inseguito da un mandato di cattura, ripara a Parigi dove, tre anni dopo, riesce ad incontrare Napoleone e Talleyrand che lo mettono a parte del progetto di una imminente invasione dell`Inghilterra. Torna a Dublino alla fine del 1802 e comincia a organizzare l`insurrezione da affiancare all`attacco francese.
 
Nel corso dei preparativi, però, si rende conto che il movimento insurrezionale si va indebolendo: l`esplosione accidentale di una bomba in uno dei depositi clandestini di armi è l`elemento che lo induce a non attendere oltre anticipando la data della rivolta senza attendere la Francia. Ma l`impresa è fallimentare, tanto da essere ricordata come una "piccola ribellione".
 
I moti, esplosi il 23 luglio 1803, causano la morte del viceré lord Arthur Wolfe Kilwarden e di suo nipote. Ma nella nottata le forze governative riescono a sedare la rivolta disperdendo gli ormai pochi e sfiduciati ribelli. Emmet ha soltanto 25 anni, e probabilmente l`impulsività della giovane età contribuisce all`insuccesso della rivolta; ma le imprese che compie sono certamente degne dei più navigati uomini d`azione.
 
Catturato, viene processato e condannato a morte il 19 settembre. Subito dopo la lettura della condanna, Robert Emmet prende la parola e pronuncia un fiero e commovente discorso che resterà scolpito nella storia repubblicana dell`Irlanda.
 
Queste le sue ultime parole: "Gli uomini non scrivano il mio epitaffio… fino a quando altri tempi e altri uomini non potranno rendere giustizia al mio personaggio. Quando il mio paese avrà preso il suo posto tra le nazioni della terra, allora e solo allora, si scriva il mio epitaffio".
 
Il 20 settembre 1803, in Thomas Street, a Dublino, Robert Emmet viene impiccato e poi decapitato.
Alla sua straziante vicenda umana appartiene anche la struggente storia d`amore, tutta epistolare, con Sarah Curran, anch`essa morta giovanissima di tubercolosi, due anni dopo Emmet. La storia di Robert e Sarah ha ispirato, negli anni, poeti, letterati e registi.
 
 Da Biografieonline.it

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