"Si sta come d'autunno
sugli alberi le foglie"
Giuseppe Ungaretti

Celebri addii

Home » Celebri addii » BETTINO CRAXI

UN CELEBRE ADDIO

BETTINO CRAXI
BETTINO CRAXI

Nascita: 24 febbraio 1934
Morte: 19 gennaio 2000
Benedetto (Bettino) Craxi nasce a Milano il 24 febbraio 1934, in un periodo in cui il fascismo andava rapidamente affermandosi. Primo di tre figli di Vittorio Craxi, avvocato siciliano, e di Maria Ferrari una popolana originaria di Sant`Angelo Lodigiano, Bettino è allevato nei valori dell`antifascismo e del socialismo liberale.

Iscritto alla Gioventù socialista, entra nella Federazione milanese durante le scuole superiori. Negli anni `50 è funzionario a Sesto S. Giovanni. Entrerà nel Comitato Centrale del Psi al congresso di Venezia del `57. A 23 anni il suo campo di azione sono le università. Ottiene la maturità classica, ma all`Università non avrà uguale fortuna. A diciannove anni l`incontro con Anna Maria Moncini, la donna che diventerà sua moglie.

Nenniano di ferro e anticomunista convinto, prosegue come consigliere comunale a Milano dove, nel 1965, entra nella Direzione del Partito. Tre anni dopo, Craxi viene eletto deputato e passa nella Segreteria Nazionale come vice segretario di Giacomo Mancini, poi di Francesco De Martino.

Nel `76 viene eletto Segretario del Psi al posto di De Martino, indicato come un segretario di transizione. Invece Craxi dimostra non solo di avere numerosi assi nella manica, ma anche idee innovative e per nulla acquiescenti nei confronti dello status quo politico italiano.

Nel `78 matura lo scandalo Lockheed che costrinse l`allora Presidente della Repubblica Giovanni Leone a dimettersi anticipatamente e a fare sì che il Psi riesca a imporre, per la prima volta nella sua storia, un socialista al Quirinale: Sandro Pertini. Craxi cambia il simbolo del Partito: non più falce e martello su libro e sole nascente, bensì un garofano rosso.

Durante il rapimento di Moro, Democrazia cristiana e Pci non ne vogliono sapere di intavolare una trattativa per la liberazione del leader politico. La linea scelta dai due maggiori partiti è quella della fermezza: nessuna concessione alle Brigate Rosse. Bettino Craxi opterà invece per la linea della trattativa, ma inutilmente.
Il 4 agosto del 1983 forma il suo primo governo: un pentapartito composto da Dc Psi, Psdi, Pri e Pli. Resterà in carica fino al 27 giugno 1986.

Craxi è stato il primo socialista a diventare Primo Ministro in Italia. Nel 1984 (il 18 febbraio) si firma la revisione del Concordato tra Italia e Vaticano. Sparisce la "congrua" e viene introdotto l` 8 per mille e le offerte deducibili per il Clero.

Nel 1984, su sua proposta, viene approvato il decreto legge per il taglio di alcuni punti della scala mobile, senza il consenso dei sindacati.

Il Segretario Generale dell’Onu lo nomina Consigliere Speciale per lo sviluppo e il consolidamento per la pace e della sicurezza. Per firmare i suoi interventi sull` "Avanti!" Craxi inizia a usare lo pseudonimo affibbiatogli dal direttore di Repubblica Eugenio Scalfari, ispirato al "masnadiero di Radicofani": Ghino di Tacco.

Spunta il celeberrimo CAF, l`asse Craxi-Andreotti-Forlani, il governo pentapartito dei primi anni `90. I tre rovesciano il leader irpino Ciriaco De Mita togliendogli la Segreteria Dc e il governo.

L`inizio della crisi politica di Bettino Craxi è datata 1992. La valanga inizia con l`arresto dell`amministratore socialista di una casa di riposo per anziani di Milano, il Pio Albergo Trivulzio: Mario Chiesa, che viene bloccato mentre incassa una tangente da una ditta di pulizie. Craxi lo definisce "un mariuolo", un ladruncolo che non ha nulla a che fare con il Psi. Il 15 dicembre 92, il primo avviso di garanzia al leader socialista.

Nell`agosto del `93, davanti ad un Parlamento ammutolito, fa lo storico discorso che suona come una sfida a tutta la classe politica italiana: "Si alzi in piedi chi di voi non ha preso finanziamenti illeciti in questo Paese". Poi ricorda i soldi versati dai sovietici al Pci e l`apparato paramilitare del KGB in Italia.

Tuttavia, travolto dagli scandali giudiziari e inseguito dai mandati di cattura del pool Mani Pulite di Milano, Craxi decide di non affrontare i processi e nel 1994 fugge nella sua villa di Hammamet, in Tunisia, dove muore il 20 gennaio 2000.

Per gli amici ed i parenti era un esiliato, per la giustizia italiana un latitante. Dopo numerosi anni dalla rivoluzione giustizialista di Mani Pulite, la figura di Craxi comincia ad essere valutata da più parti con maggiore serenità, alla luce di un più freddo giudizio storico.
 
Da Biografieonline.it

Ricerca annuncio

Compila il form per ricercare un annuncio.

Iscriviti alla newsletter

Riceverai una e-mail giornaliera con gli annunci pubblicati da Il Commiato nelle ultime 24 ore.